Se stai programmando un viaggio ad sull’isola di Ios e sei alla spasmodica ricerca di un‘esperienza autentica da fare a Ios ti consiglio allora di visitare il caseificio-museo Diaseli, l’unico presente sull’isola.
Cosa fare a Ios: Dove si trova il caseificio Diaseli?
Costruito nel punto più alto di Ios, il caseificio si trova a pochi Km dalla chora, e per essere più precisi, lungo la strada che porta alle spiagge Psathi-Manganaris. Arrivando con l’auto non ho notato nelle vicinanze fermate del bus, quindi, vi consiglio vivamente di noleggiare un mezzo.
La storia del Caseificio Diaseli
Ad accoglierci c’era Irini, che ci ha fatto da guida per l’intero tour; abbiamo iniziato la nostra visita nel piazzale, dove si trova l’unico pozzo presente, in cui, un tempo, convogliavano tutte le acque.
Il caseificio, quindi, si riforniva di acqua esclusivamente dal pozzo di cui sopra, che accumulava l’acqua piovana e rappresentava le scorte per l’abbeveraggio umano, animale, e per la produzione. Gli animali, come da tradizione contadina di inizio 900, tiravano su l’acqua per poi utilizzarla per i fini sopra indicati.
Nella zona adiacente al pozzo, vi è una vasca in cui si facevano bere gli animali durante le operazioni di risalita dell’acqua, ed un’altra, più piccola, alla quale ci si lavava le mani.
Oggi, il pozzo non è più utilizzato, per ovvie ragioni, e si presenta pressoché vuoto in questo periodo sia perché Ios è diventata un’isola molto arida sia perché la costruzione di abitazioni e strade ha bloccato la discesa dell’acqua dalle valli superiori.
Secondo Step
Nella seconda fase del tour, invece, Irini ci ha mostrato un piccolo museo a cielo aperto, ovvero una raccolta di utensili da lavoro del secolo scorso e le varie “trappole” che utilizzavano per catturare le volpi. Purtroppo, le tante volpi presenti sull’isola, per i contadini erano un grosso problema, perché uccidevano le galline che, come ben sappiamo, per un contadino rappresentano una fonte di sussistenza importante.
Terzo Step
Il terzo step della visita, si svolge sempre all’esterno: si tratta del “piazzale” circolare in cui i proprietari legavano gli asinelli allo strumento di lavorazione (a seconda se si dovessero lavorare olive o formaggi) e seguendone la circonferenza, svolgevano il lavoro.

Durante la visita Irini ha tenuto, più volte, a precisare che, da parte dei caseari, non vi è mai stato alcun sfruttamento degli animali e che, appena possibile, nel corso degli anni, si è proceduto, appunto, all’ammodernamento dei macchinari e alla trasformazione per l’uso umano.
L’evoluzione ha portato all’utilizzo della forza lavoro umana sia per tutelare gli animali e sia perché << se l’animale è stanco e non riesce a lavorare, si blocca la produzione!>>, queste le parole di Irini.
Quarto Step

Ultima fase del tour, ed anche la più caratteristica, è la visita all‘antico caseifico.
L’antico caseificio è composto dall’abitazione dei caseari e dall’attiguo, piccolo, caseificio. L’abitazione è un monolocale, con delle caratteristiche particolari:
- l’intera costruzione è in pietra, come tutte le case greche prima dell’epidemia degli anni 60 del 1900 che portò poi all’utilizzo della calce;
- l’illuminazione si otteneva esclusivamente con l’ausilio di lampade ad olio o petrolio;
- vicino l’ingresso è presente un “altarino” con foto di parenti venuti a mancare e simboli religiosi;
- la presenza di un tavolo ed una panca, dove ci si sedeva per pranzare. Il tavolo, utilizzato per i pasti, veniva adattato come “letto” dal padre famiglia, mentre moglie e figli dormivano per terra accanto al fuoco.
L’antico caseificio fa parte della stessa costruzione della casa, separato da esso solo da una serie di pali fatti in legno; in questo luogo si trovano gli utensili per la lavorazione del latte che avrebbero portato, poi, alla produzione dei formaggi.
Piccolo e doveroso flashback da fare riguarda la tipologia del latte che viene utilizzato dalla famiglia DIASELI per la propria attività. Questi caseari utilizzano esclusivamente latte di capra per le sue caratteristiche importanti, come la povertà di grassi.
Tornando al caseificio, subito accanto alla porta, sulla sinistra, si trova la brace, dove il latte veniva cotto e successivamente trasferito in delle piccole fuscelle in vimini, posizionate su un tavolo dotato di scolatoio, e collegato ad una bacinella.

All’interno del caseificio si trovano, inoltre, altri strumenti, sempre utilizzati per la lavorazione e raccolta di olio e formaggi.
Cosa fare a Ios Grecia: Degustazioni dei formaggi

Terminata questa ultima visita, il tour si conclude con una meravigliosa degustazione di formaggi, serviti con due tipologie di miele, uno “estivo” ed uno “invernale”, più nutritivo, quasi caramellato nella consistenza e, credetemi, dal sapore unico!!!
Ovviamente, ad accompagnare la degustazione, c’era una brocca (da un quarto di litro) in terracotta di vino bianco locale, ed acqua per le bimbe .
I formaggi protagonisti della degustazione sono il graviera stagionato di 7 mesi, graviera stagionato 12 mesi, graviera al pepe, graviera al vinsanto, il myzithra, lo xinotiri e la feta.
Al termine della nostra visita, Irini ci ha fatto dono di tre formaggi, e noi, ne abbiamo poi acquistati altri due.
Nel mese di Aprile il caseificio è chiuso al pubblico, ma noi abbiamo avuto l’onore di essere loro ospiti, aprendoci così la porta della loro casa.
La durata del tour è di circa 45 minuti e la guida parla un ottimo inglese.
La visita o la sola degustazione necessitano di una prenotazione, per farlo inviaci una mail, ti risponderemo appena possibile!
*Articolo scritto in collaborazione con “Diaseli Traditional Cheesery & Museum“
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