Dopo 18 ore di viaggio e dopo aver attraversato ben 4 Paesi siamo giunti finalmente in Epiro, ed è nel comune di Zagori che il nostro fantasmagorico on the road in Grecia ha avuto inizio.
Per saperne di più leggi l’articolo : “On the Road in Grecia da Trieste“
Tanti son stati coloro che mi hanno chiesto:
<<Come mai la scelta in Epiro è ricaduta tra le montagne, nei villaggi della zagorochoria, e non sulla costa>>?.
Semplice! Perché, come dico sempre, il mio obiettivo è quello di far scoprire la Grecia vera ed autentica, toccando quei posti insoliti, osando laddove in pochi fanno…perciò eccomi qui, in montagna, in un giorno di fine Giugno.
Sono 46 i villaggi che fanno parte del comune di Zagori, anche detti Zagorochoria (dal greco χωριό, choriò, che significa villaggio), ma in questa breve tappa, ovviamente, era impossibile vederli tutti, motivo per cui ritorneremo assolutamente e chissà, magari il prossimo autunno ad ammirarne il foliage.
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Zagori: che il tuor abbia inizio!
Situata ad ovest del Parco Nazionale del Pindo, Zagori è la destinazione perfetta per chi, come me, vuole fuggire dall’eccesivo flusso turistico che in questo periodo si concentra sulle coste, e per chi ama la natura e non chiede nient’altro che pace e tranquillità.
Il primo villaggio, che sognavo da fin troppo tempo di vedere dal vivo, è Papingo, ma, durante il tragitto, qualcosa ha decisamente catturato la mia attenzione…
Fiume Voidomatis
Percorrendo la strada che ci avrebbe portato su a Papingo, ci siamo imbattuti in un caratteristico, piccolo e stretto ponticello in pietra, ed attraversandolo, abbiamo intravisto, tra la verdissima e fitta flora, un fiume, dalle acque cristalline dal colore verde smeraldo, che scorreva lentamente: il fiume Voidomatis.
Il fiume attraversa tutto il comune di Zagori ed è una delle attrazioni preferite dagli amanti degli sport acquatici, in quanto è il posto ideale per praticare rafting, canoa o trekking fluviale.
Posto ideale per dormire se sei con camper, van o, come noi, con auto camperizzata, grazie al suo ampio parcheggio che costeggia in parte le rive del fiume.
Papingo
Dopo una breve sosta al fiume, siamo montati in auto per raggiungere il tanto atteso villaggio di Papingo, arroccato ai piedi della montagna di Astraka, vicino alla fine della spettacolare gola di Vikos.
Per chi non lo sapesse, il villaggio, in realtà, è composto a sua volta da due villaggi, Megalo Papingo e Mikro Papingo (Grande Papingo e Piccolo Papingo).
Megalo Papingo
Arrivati a Megalo Papigo, lasciamo l’auto all’ingresso del villaggio, nell’ampio parcheggio e ci addentriamo a piedi.
Entrando nel villaggio, è l’imponente campanile esagonale del monastero di Agios Vlasios, in stile bizantino, santo patrono del villaggio.
Continuando la visita tra stradine acciottolate, è impossibile non notare le bellissime e piccole fontane e gli edifici rigorosamente in pietra, simbolo dell’autentica architettura zagoriana .
Ammetto però, con molto rammarico, che Papingo ha un po’ deluso le mie alte aspettative, forse perché è una meta più invernale che estiva? Non saprei; però vederlo vuoto, senza abitanti, fatto per lo più di strutture ricettive ed un solo kafeneio, che nulla ha a che vedere con quelli autentici, ha, in un certo senso, smorzato il mio entusiasmo.
Mikro Papingo
A poco più di due chilometri da Megalo, si trova Mikro Papingo, costruito ad anfiteatro sui ripidi pendii del monte Timfy, dal quale è possibile ammirare panorami mozzafiato.
Oltre a passeggiare per le sue meravigliose viuzze acciottolate, un’ attività molto popolare è il trekking; da qui, infatti, partono le escursioni verso il rifugio di Astraka ed il suggestivo lago di Drakolimni.
Fuori dal villaggio, invece, sono situate le “Papingo Rock Pools”, ovvero le piscine naturali di roccia calcarea (in greco kolymbithres).
Arrivarci è molto semplice, lascia l’auto nel piccolo spiazzo adiacente l’ingresso del sentiero lastricato in pietra, prosegui per circa 50 metri (super fattibile con i bambini) e, dopo pochi secondi, ti ritroverai davanti a queste piscine davvero insolite.
Il ruscello che scorre attraverso le piscine si chiama Rogovou e nasce dal lato ovest del monte Tymfi; l’acqua è davvero fredda, per non dire gelata, ed è per questo che il massimo che mi son concessa è stato quello di immergere solo i piedi, a differenza di qualche coraggioso che faceva il bagno.
Ritorniamo a Megalo Papigo a gustare un ottimo yogurt greco ammirando il monte Astraka accendersi rosso fuoco, segno che il sole stava tramontando e la giornata volgeva al termine.
L’orologio segna le ore 6:00 e, dal finestrino dell’auto, ancora mezza assonnata, l’aurora è pronta a darmi il buongiorno, così sveglio Michele, rimettiamo a posto il letto, e ci dirigiamo verso uno dei tanti punti panoramici che avevo adocchiato il giorno prima…è l’ora di un buon caffè!
Mentre l’aroma del caffè aleggiava nell’aria, il sole ci salutava timido da dietro le cime del monte.
Aristi
Posto sulla via che conduce al fiume Voidomatis ed a Papingo, si trova il minuscolo villaggio di Aristi, con la graziosa piazzetta che ospita qualche kafeneio ed un taverna, dai quali si può ammirare l’imponente chiesa dell’Assunzione della Vergine Maria e il suo alto campanile.
Ponte di Kleidonias
Devi sapere che la zona dell’Epiro è famosa per la presenza di innumerevoli ponti in pietra che, nonostante il trascorrere del tempo, restano invariati ricordando la grandezza della mano dell’uomo.
In un’armoniosa combo con l’ambiente circostante, i ponti offrono al viaggiatore uno scenario mozzafiato tale da renderne imperdibile la visita di alcuni.
Ed è per questo che abbiamo scelto di visitare il ponte di Kleidonias, situato sulle rive del fiume Voidomatis ed a 2 km dall’omonimo villaggio, posto in una bellissima posizione, ricoperto da frondosi platani.
Si tratta di un ponte in pietra ad arco unico costruito nel 1853, ancora oggi in perfette condizioni, tanto da essere attraversato senza problemi…cosa che ovviamente ho fatto!
Sulla sponda opposta è ubicata un’area ricreativa con tavoli in legno, panchine, parco giochi per bambini e barbecue ad uso gratuito, mentre a sinistra del ponte parte un sentiero lastricato in pietra che conduce ai monasteri giù in valle.
Altri ponti da non perdere assolutamente sono:
- Ponte di Plakidas: situato vicino ai villaggi di Kipoi e Koukouli, si contraddistingue da tutti gli altri presenti in quanto è un ponte a tre archi, conosciuto anche come “arco del monaco” perché da qui passavano i muli carichi di grano e si recavano al mulino del monaco;
- Ponte di Plaka: costruito nel 1866, crollato nel 2015 e ricostruito nel 2020, sul fiume Arachthos, è il ponte in pietra ad arco singolo più grande e imponente del suo genere in Epiro;
- Ponte di Konitsa: il secondo ponte ad arco singolo più grande dell’Epiro, posto non lontano dal confine albanese;
- Ponte di Arta: il ponte della città di Arta, che divenne “famoso” a causa della leggendaria ballata popolare legata al sacrificio umano;
- Ponte di Kokkoros: conosciuto anche col nome di Noutsos, fu costruito nel 1750 in uno stretto roccioso della gola di Vikos ed era l’unica via d’acceso agli altri villaggi.
Vikos
Il nostro tour in questo meraviglioso posto immerso nella natura più incontaminata continua con la visita del piccolissimo villaggio di Vikos, una delle destinazioni più importanti della regione e dell’Epiro grazie alla presenza dell’omonima gola: la gola di Vikos.
LO SAPEVI CHE
La gola di Vikos, dal 1997, è inserita all’interno del “Guinnes Book of Records” col primato di essere la gola più profonda (900 mt) in relazione alla sua minuscola apertura (1.100mt)
Passeggiando tra i suoi pochissimi vicoletti in pietra, ammirando l’affascinante architettura e conformazione del villaggio, ci siamo ritrovati al punto panoramico che dà sulla gola; da qui la vista è a dir poco pazzesca ed emozionante!
Dopo aver assaporato con gli occhi ciò che madre natura ha creato, ci siamo recati presso una tavernetta, situata a due passi dalla piazzetta del villaggio, ed abbiamo gustato un ottimo freddo espresso godendoci la pace e la tranquillità che incombeva tutt’ intorno.
Chi dice che a Giugno in queste zone non fa eccessivamente caldo mente, perché ammetto di averlo sofferto particolarmente…dalle 10:00 del mattino c’era una calura impressionante e per questa ragione abbiamo rinunciato, a malincuore, all’escursione nella gola.
Monodendri
Tappa imperdibile tra i villaggi di Zagori è Monodendri, posizionato a 1.060 metri d’altezza ed affacciato sulla gola di Vikos; da qui partono le escursioni per la gola ed inoltre imperdibile è la visita al fascinoso monastero di Agia Paraskevì, “sospeso” sulle rocce.
Per raggiungere il monastero non si deve far altro che attraversare il villaggio a piedi e seguire un breve sentiero in pietra che in 10 minuti ti condurrà al suo ingresso.
Credo che ad oggi sia il monastero più bello che abbia mai visto, in quanto si trova in uno dei paesaggi più incredibili dell’Epiro…dal sagrato (costruitο direttamente sopra il burrone, che fungeva da nascondiglio e uscita di emergenza) la vista è unica, impossibile non rimanere incantati!
Vitsa
Di ritorno da Monodendri il villaggio di Vitsa ha catturato la mia curiosità e, visto che eravamo lì, perché non fermarci?
Posto ai confini del Parco Nazionale Vikos-Aoos ed all’inizio del famoso burrone di Vikos, è formato da due quartieri: Ano e Kato Vitsa, divisi da un profondo precipizio e collegati tra loro da sentieri acciottolati: “kalterimia“.
Pur essendo “diviso” in due, il villaggio presenta un’unica e magnifica piazza, con enormi ed antichissimi platani, sotto ai quali potrai godere della loro ombra durante le giornate più calde.
Vitsa rispetta in pieno tutte le caratteristiche di un villaggio della Zagorochoria: case semplici di pietra zagoriana e tetti in ardesia.
Questo nostro viaggio tra i villaggi di Zagori finisce con noi che ci perdiamo nelle stradine di campagna alla ricerca di un ponte, tra solchi, mucche e grossi massi che io spostavo sperando di non arrecare danni all’auto…i soliti Ugo e Pina Fantozzi.
Questo non è un addio, anzi, non vedo l’ora di ritornare presto!
Come arrivare a Zagori
Trovandosi nell’entroterra epirota, per raggiungere Zagori avrai assolutamente bisogno dell’auto.
Come già spiegato varie volte, noi ci siamo arrivati attraversando i Balcani, ma se tu non hai né il tempo né i mezzi per fare un on the road simile, allora ti consiglio:
Aereo
Volo su Preveza, Atene o al massimo su Salonicco, per poi raggiungere Zagori in auto a noleggio.
- Da Preveza la distanza è di 171 km, tempo di percorrenza poco più di 3 ore (strada a pedaggio);
- da Atene la distanza è di circa 500 km, tempo di percorrenza all’incirca 6 ore (strada a pedaggio), oppure puoi scegliere di prendere la strada interna che passa per le Thermopoli, Lamia e Trikala (potresti spezzare il viaggio fermandoti a Kalambaka e visitare Meteora): distanza 555km, tempo di percorrenza quasi 9 ore;
- da Salonicco, invece, la distanza è di 340 km ed il tempo di percorrenza di circa quattro ore e mezzo (strada a pedaggio).
Traghetto
Nave dai porti di Venezia, Ancona, Bari o Brindisi fino ad Igoumenitsa e da li salire fino a Zagori (tempo di percorrenza circa 2 ore e 30 minuti)
Un rapido promemoria:
Ricorda che Il mio viaggio in Grecia è qui per guidarti nella pianificazione del tuo viaggio unico ed autentico in Grecia aiutandoti, così, step by step.
Se non hai trovato quello che stavi cercando o hai bisogno di consigli sul tuo prossimo viaggio non esitare a contattarci, faremo del nostro meglio per aiutarti.
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Ed ora, dimmi, avevi già sentito parlare di questa parte di Grecia?
9 risposte
La dimostrazione che la Grecia non è solo isole, sole e mare! Ho letto questo articolo con molto interesse perché mi ha permesso di scoprire un angolo di questo paese diverso da quelli più noti e più frequentati. In particolare Mikro Papingo mi sembra stupenda!
Sono davvero contenta di averti fatto scoprire l’altra faccia della Grecia.
ecco un posto che non racchiude solo l’essenza del mare! Non credevo che la Grecia potesse offrire anche paesaggi bucolici così caratteristici. Un vero incanto questi luoghi, e le tue foto rendono bene l’idea.. Come sempre articoli da salvare!
Davvero felice che ti sia piaciuto anche questo articolo.
Ho inviato l’articolo anche ad un’amica e ti dirò che stiamo davvero valutando un viaggio da queste parti. Sarebbe un occasione per stare insieme e per vivere questo posto come piace a noi, con molta calma!
Quando si parla di Grecia, il primo pensiero va direttamente e subito al mare. Questi tuoi articoli sono preziosi, perché raccontano un altro lato, altrettanto bello, di questa magnifica terra.
Felicissima di sapere che questo mio raccontare di una Grecia insolita piaccia ed incuriosisca.
Che meraviglia leggere questa guida ai borghi dell’entroterra greco. Ho tanta voglia di tornare in Grecia, del suo mare, delle sue spiagge, ma mi rendo conto che questa che hai raccontato è la vera autentica Grecia!
Purtroppo non sono ancora stata in Grecia ma vorrei farlo presto e questa zona così insolida e particolare la inserirò Sicuramente nel mio itinerario.