Quando si parla di Grecia, una buona fetta di viaggiatori pensa ad una sola cosa: le isole! Ma in pochi sanno che, ben l’80% del territorio greco è peninsulare e che, ad oggi, proprio lì, esiste ancora quella Grecia che sa regalarti esperienze uniche, fatte di luoghi che raccontano vicende di storia rivoluzionaria e di gastronomia che, seppur povera, è molto genuina grazie all’utilizzo di prodotti a Km0.
Ma vogliamo parlare, ad esempio, di quel mare da favola o di quei posti in montagna che il magico Peloponneso custodisce gelosamente?
Il nostro itinerario nel Peloponneso
Sono del parere che un viaggio nel Peloponneso sia quel viaggio che ogni amante della Grecia, e non solo, debba intraprendere almeno una volta nella vita!
C’è chi dice che <<non si può dire di esser stato in Grecia se non si è prima passati dal Peloponneso>>. Sarà vero? Ai posteri l’ardua sentenza!
Credo, però, che per scoprire ogni angolo di questa stupefacente regione servano mesi o addirittura anni, ma purtroppo non tutti hanno la possibilità di ritornarci ancora ed ancora ed ancora, perciò, in questo articolo, vedremo insieme quali sono i posti da non perdere nel Peloponneso.
Diakoptò
Il nostro on the road ha avuto inizio nella prefettura di Acaia, più precisamente a Diakoptò, un piccolo paesino di mare situato sulle coste del Golfo di Corinto.
Siamo arrivati qui dopo una settimana trascorsa tra i villaggi della Zagorochoria, qualche posticino in Tessaglia ed una sosta al volo alle Termopili, attraversando poi uno dei ponti più belli ed emozionanti del mondo: Il Ponte di Poseidone o di Rio-Antirion.
LO SAPEVI CHE
Il ponte di Rio-Antirion, con i suoi 2883 metri, è il ponte strallato più lungo del mondo?
Dal momento che questo nostro viaggio è stato un on the road fatto con un’ auto camperizzata, tenda e sacchi a pelo, non avrò strutture da consigliarti, ma se sei un camperista o una persona che ha in mente di provare questa metodologia di viaggio, allora segna questi posticini che ti segnaleremo dove poter trascorrere la notte.
Tengo però a sottolineare che in Grecia il campeggio libero NON E’ ASSOLUTAMENTE LEGALE pertanto noi non ci assumiamo alcuna responsabilità se dovessi metterti nei guai!
Fatta questa doverosa premessa, possiamo continuare…dove eravamo rimasti? Ah si, stavo parlando di Diakoptò!
Arrivati a Diakoptò, in serata inoltrata, abbiamo deciso di cercare direttamente un posticino in riva al mare per la notte e grazie all’app “Park4night” ne abbiamo trovato uno adatto sulla spiaggia dell’omonimo villaggio, quasi verso la fine della strada in modo da non arrecare fastidio alla gente del posto, tra l’altro c’erano già dei camper appostati li.
COORDINATE SOSTA NOTTURNA: 38.2019, 22.1935 (lat, lng)
Diakoptò-Kalavrita ed il sito archeologico di Micene

Ma perché abbiamo scelto di iniziare proprio da questo posto che sicuramente solo in pochi avranno sentito nominare?
Devi sapere che questa località, in Grecia, è nota per la “Ferrovia a cremagliera a scartamento ridotto“, o Odondotòs , che, attraversando la meravigliosa gola di Vouraikos, conduce i passeggeri verso il villaggio montano di Kalavryta.
Dopo aver provato il trenino del Pelion nel Settembre 2022, non ci facciamo più sfuggire queste avventure a bordo dei treni “storici”, in quanto ognuno di essi ha una caratteristica e storia unica da raccontare.
Kalavryta è un villaggio davvero singolare, con una pesante e dolorosa storia alle spalle; tante sono le cose da fare e vedere, ed una di queste è quella di visitare il Museo municipale dell’olocausto.
Tornati a Diakoptò nel primo pomeriggio, eravamo quasi pronti a raggiugere la prossima destinazione, dico quasi perché prima dovevamo fare “rifornimento” al forno di tiropita e spanakopita. Fatto il “carico” di leccornie abbiamo raggiunto il Sito archeologico di Micene.

Arroccato su una collina a nord-est della pianura di Argo, il sito archeologico di Micene invita i visitatori alla scoperta della straordinaria civiltà che dominò la Grecia per quasi 4 secoli: la civiltà micenea, che fiorì in Grecia dal 1600 al 1100 a.C. circa, raggiungendo il suo apice intorno al XIII secolo a.C..
Alla fine della visita del parco archeologico, da non perdere per nessuna ragione è il museo, situato ai piedi dell’acropoli, capolavoro moderno per il territorio e punto di attrazione per migliaia di turisti che giungono in questo luogo “sacro” per ammirare parte dei reperti del “Tesoro di Atreo”; i reperti (quasi 2.500) vanno dall’età del bronzo medio all’età ellenistica e provengono da Micene e dintorni.
Terminata questa splendida visita era giunta l’ora di trovare un nuovo posto per dormire e quale luogo migliore se non la prima capitale della Grecia? Non mi dire che non la conosci! Sto parlando di Nafplio.
Giunti nella cittadina poco prima del tramonto, siamo andati alla ricerca della nostra “casa” per le due notti a venire e, dopo vari sopralluoghi, eccola qui: Paralia Karathonas.
COORDINATE SOSTA NOTTURNA: 37.5476, 22.8178 (lat, lng)
Nafplio ed Epidavros

Il gallo durante questo viaggio ha sempre cantato prestissimo, questo perché in Grecia, come già detto all’inizio, il campeggio libero non è legale e seppur tollerato non volevamo rischiare di beccare multe, perciò già dalle prime luci dell’alba toglievamo la tenda e tutto ciò che poteva far credere che stessimo campeggiando.
Per questa ovvia ragione eravamo quindi carichi e pronti a “conquistare” nuovi posti; ammetto che svegliarmi in spiaggia all’alba tutti i giorni è stata un’emozione incredibile.

Ed eccoci, quindi, alle sette già a Nafplio città e dopo aver parcheggiato l’auto al porto – qui si trova facilmente parcheggio – come prima cosa ci siamo fiondati in un forno per fare colazione: bougatsa alla crema per Mike e kotopita per me!
Ahhahahhaah lo so che dopo avere letto kotopita alle sette del mattino hai sgranato gli occhi, ma per me la colazione è categoricamente salata.
Riempito il nostro pancino abbiamo dato il via al tour a piedi per le vie lastricate del centro storico e, passo dopo passo, ci siamo resi conto che qui non si scopre solo la grande storia di una regione (ricordo nuovamente che Nafplio è stata la prima capitale greca), bensì di un’intera nazione!
Ma cosa fare inoltre a Nafplio?
- Fortezza di Palamidi con i suoi 999 scalini;
- Fortezza di Bourtzi (che noi purtroppo abbiamo trovato chiusa per lavori);
- Castello di Akronafplia;
- Fare il bagno presso la spiaggia della città: Arvanitias;
- Percorrere il “giro”di Arvanitias, o come lo chiamano gli abitanti di Nafplio “Ο γύρος της Αρβανιτιάς“, una delle passeggiate più popolari della città;
- Museo della Guerra, distribuito su due piani, è ospitato nell’imponente edificio della prima scuola militare in Grecia.
Dopo tutto questo bel gironzolare, intorno alle sei del pomeriggio, quando il caldo cominciava piano piano ad affievolirsi, ci siamo diretti verso l’Antica Epidavros, per visitare il teatro greco antico ad oggi meglio conservato, ed il santuario di Asklepio, il dio della medicina, con i suoi templi e gli edifici ospedalieri dedicati alle divinità guaritrici.

LO SAPEVI CHE
Ancora oggi il teatro ospita festival importantissimi.
Monemvasia e Foresta Pietrificata

Lasciata Nafplio alle spalle, abbiamo iniziato la nostra “discesa” verso sud, nell’unità periferica della Lakonia, fino a raggiungere il meraviglioso borgo medioevale di Monemvasia.
Devi sapere che l’accesso a Monemvasia è esclusivamente pedonale, perciò bisogna lasciare il proprio mezzo fuori dalle mura e, trovare un posto, soprattutto in alta stagione, non è facile; noi però abbiamo voluto sfidare la sorte arrivando con l’auto quasi fino al portone di ingresso del villaggio nella speranza di trovare parcheggio e devo dire, con stupore, che ci è andata bene.
Non appena si entra all’interno di Monemvasia si resta profondamente colpiti dalla bellezza, dall’eleganza, dai colori e dall’architettura del borgo e ti rendi subito conto di come il tempo qui sembra essersi fermato.
Ecco cosa non perdere assolutamente a Monemvasia:
- Kastro medievale;
- Chiesa di Cristo Elkomeno e Chiesa di Agia Sofia;
- Città alta;
- Casa del poeta Yiannis Ritsos;
- Tuffo dalla caletta del Portello;
- Museo Archeologico;
- Fare una degustazione di vini;
- Bere un caffè con vista mozzafiato dalla terrazza del “Malvasia Cafè“
Dopo aver esplorato il borgo in ogni suo angolino sotto il sole cocente, era giunta l’ora di fare un bagno rigenerante nelle fresche acque della poco famosa “Foresta Pietrificata“, sita nel geoparco di Agios Nikolaos, nell’estremità meridionale della Lakonia.

La strada che da Monemvasia porta alla Foresta pietrificata è abbastanza scorrevole, incrociandosi, talvolta, nelle viuzze di qualche paesino sperduto e, in alcuni tratti formata da una carreggiata stretta ed uno strapiombo. Dopo circa un’oretta ecco che abbiamo attraversato il villaggio di Agios Nikolaos e da qui abbiamo seguito le indicazioni sul cartello che indicava Agia Marina e Fossil Forest; l’ultimo tratto è caratterizzato da una strada sterrata, lunga poco più di 3 km.
LO SAPEVI CHE
In questo paesaggio quasi lunare, si trovano resti di tronchi di alberi pietrificati a causa di vari fenomeni naturali, poi ricalcificati dall’innalzamento del mare.
Dopo esserci riposati un paio d’ore abbiamo deciso di andare a Neapolis per la notte, dal momento che la mattina dopo un traghetto ci attendeva.
A Neapolis abbiamo avuto un po’ di difficoltà nel trovare un posto dove dormire, faceva troppo caldo per restare in macchina e perciò ci siamo accampati sulla spiaggia della cittadina in un punto isolato ed al buio!
COORDINATE SOSTA NOTTURNA: 36.5067, 23.0630 (lat, lng)
Kythira
Sveglia al solito orario, colazione al forno dopodiché ci siamo diretti al porto, pronti per salpare verso l’isola di Kythira.
Era un’occasione che non potevamo farci sfuggire dal momento che raggiungere Kythira dall’Italia non è facilissimo, perciò <<ta daan!>>.
Alle 9:00 hanno iniziato a farci salire a bordo della Triton Ferries, il traghetto lentamente ha cominciato a riempirsi di gente e di auto con una folta presenza di italiani…chi lo avrebbe mai detto?

Alle ore 9:30 piano piano abbiamo iniziato ad allontanarci dalle coste del Peloponneso; la giornata era meravigliosa, il mare piatto, ed in perfetto orario, dopo un’ora e quindici minuti, siamo arrivati sull’isola di Afrodite.
Giorno 1: Avlemonas, Kapsali e Chalkos beach
Appena sbarcati ci siamo diretti verso Avlemonas, uno dei villaggi di pescatori più pittoreschi della Grecia, circondato da case in perfetto stile cicladico e caratterizzato dalla meravigliosa baia rocciosa, dalle acque verde smeraldo e denominata “Bagno di Afrodite“, nella quale abbiamo deciso di fare una delle nostre tante “pause bagno”.

Una volta rinfrescati, ci siamo diretti verso Kapsali, cercando di capire dove avremmo trascorso queste tre notti, ma l’impresa non è sembrata, fin da subito, molto semplice…l’unico campeggio presente sull’isola, non ha più riaperto dopo il covid nel 2020!
Fatto un altro bagno a Kapsali, ci siamo spostati verso la spiaggia di Chalkos, situata in una caletta isolata, con un beach bar e lettini. Inizialmente abbiamo deciso di passare la notte lì, ma una volta calate le tenebre ho iniziato ad avere un pochino di paura!
Dopo aver cenato al buio più totale a lume di lanterna elettrica, abbiamo rimesso tutto a posto e siamo ritornati a Kapsali dove, stanchi della giornata, abbiamo deciso di dormire in auto in un parcheggio tranquillo.
Giorno 2: Mylopotamos, cascate, valle dei mulini,Potamòs, Kaladi e Limnionas beach
Il sole, chiaramente, non era ancora spuntato, pertanto siamo andati ad aspettarlo dal punto panoramico che dà sulla baia di Kapsali…mai visto una bellezza naturale del genere, solo al pensiero di ricordare quel momento mi vengono gli occhi lucidi!

Prima di andare in esplorazione per l’isola, abbiamo fatto tappa in uno dei pochi forni presenti sull’isola e, dato che eravamo “di strada” ci siamo fermati al forno “Ta Kythira” , e devo dire che scegliere cosa mangiare è stata dura, in quanto aveva ogni ben di Dio, dal dolce al salato fino al pane appena sfornato; inoltre, molto bizzarro ed alquanto alternativo, erano frappè e freddo espresso da asporto, fatti al momento e sigillati in lattina e chiusi come se fosse birra, fantastico!

Come prima tappa di questa giornata, che tra l’atro era il mio compleanno, abbiamo scelto di visitare il villaggio di Milopotamos con le sue cascate, cascate che, ahimè, si erano già prosciugate.
Abbiamo continuato poi la mattinata con una bella escursione alla valle dei mulini e passo dopo passo ci siamo ritrovati improvvisamente all’interno delle rovine del castello di Kato Chora.

Dato che era la mia “festa” – come già detto – niente pranzo a sacco ma abbiamo pranzato nel villaggio di Potamòs, consigliato da una mia cara follower, Laura, presso la Taverna Panaretos per gustare la capra selvatica; Cibo molto buono e prezzi nella norma.
Non è compleanno senza torta, così siamo andati in un kafeneio, che si trova a pochi chilometri fuori da Potamòs, dove ho ordinato un bel pezzo di portokalopita, acceso la mia candelina ed in quell’istante non avrei potuto desiderare di meglio…dopo tanti anni e, per la prima volta, finalmente ho festeggiato il mio compleanno nella mia amata Grecia.

Nel pomeriggio, tuffo in una delle spiagge più belle di Kythira, paralia Kaladi, collocata ad est dell’isola, non molto distante da Paleopoli e Avlemonas. Ma la bellezza molte volte ha un costo, e quello di Kaladi consiste nello scendere un sentiero caratterizzato da poco più di 200 gradini; ti assicuro che ne vale assolutamente la pena.
Molte spiagge, a Kythira, sono accessibili solo tramite strade sterrate, soprattutto quelle del nord, e dato che la nostra Delta è un’auto molto bassa, non ce la siamo sentita di rischiare, anche perché eravamo solo agli inizi di questo fantasmagorico viaggio e per questa ragione abbiamo optato per le spiagge principali e facilmente raggiungibili.
Dopo un’oretta a Kaladi era giunta l’ora di trovare un nuovo posto per dormire; dato il buco nell’acqua della notte precedente e dopo vari sopralluoghi, abbiamo deciso di fare un ultimo tentativo alla spiaggia di Limnionas.
“Il paradiso all’improvviso”, non è solo il titolo del film di Pieraccioni, ma è cio che abbiamo trovato in questa spiaggia. Limnionas è situata ad ovest, in una piccola insenatura isolata dal resto del mondo, completamente sommersa in un paesaggio brullo e semi circondata da piccole syrmata.
Ed è proprio in un piccolo spiazzo (quasi fosse una piccola veranda) di un syrmata abbandonato che abbiamo trovato il posto per le due notti a venire, avendo come vicini di “casa” una famiglia di camperisti austriaci.

Giorno 3: Monastero di Myrtidiotissa, Sparagario beach, Chora e Kastro
Il risveglio a Limnionas è stato uno dei più belli e terapeutici esistenti: leggero sciabordio in sottofondo, il profumo di caffè che permeava nell’aria insieme al borbottio roco della moka ed il sole che timidamente sorgeva da dietro la collina.
Levate le tende, nel vero senso della parola, ci siamo messi in marcia per il Monastero di Myrtidiotissa, il tempio dedicato alla Panagia Myrtidiotissa, patrona di Kythira.
Dopo la visita al monastero, era giunto il tempo di fare il nostro consueto rifornimento al forno per il pranzo e poi ci siamo diretti alla spiaggia di Sparagario, che si trova nei pressi della spiaggia di Kapsali, ben nascosta da occhi indiscreti.

Anch’essa non facile da raggiungere in quanto bisogna scendere un ripido sentiero tra le rocce, ma l’ardua fatica sarà ben ripagata dalla bellezza disarmante di questa spiaggia, fatta di ciottoli ed acque turchesi dalle sfumature verde smeraldo.
Nel pomeriggio ci siamo dedicati alla chora ed alla visita del suo superlativo kastro, il quale regala panorami mozzafiato sul Mar Ionio, Egeo e cretese.
Finito il giro della chora era giunta l’ora di un gustoso freddo espresso, quindi siamo tornati al parcheggio, saliti a bordo della delta e ci siamo avviati al villaggio di Pitsinianika, un minuscolo villaggio dell’entroterra, con fermata al kafeneio ” Stou Halikokou“.
Poco prima del tramonto siamo tornati a Limnionas per l’ultima notte.
Giorno 4: Green Lake e Diakoftì

Anche quella mattina il gallo ha cantato prestissimo, ad attenderci c’era un’escursione tosta, molto tosta, ma allo stesso tempo strabiliante, andando quasi alla cieca alla ricerca di uno dei gioielli nascosti di Citera: Green Lake.
Dopo poco più di due ore eravamo di ritorno, stremati ma col cuore e la mente pieni di un’altra esperienza incredibile.
Abbiamo salutato Limnionas e ci siamo avviati lentamente, alla zona del porto, più precisamente verso la spiaggia di Diakoftì, dove poi avremmo passato anche la notte.
Nel tardo pomeriggio siamo andati a fare una passeggiata al villaggio di Friligkianika e la fortuna ha voluto che beccassimo un matrimonio, non potevo non imbucarmi!
Alla fine delle funzione avrei voluto avere il coraggio di auto-invitarmi (partecipare ad un matrimonio greco è da sempre uno dei sogni della mia vita) ma la vergogna ha preso il sopravvento e quindi speranza sfumata.
La sera abbiamo cenato sempre in questo villaggetto, presso la taverna Kokkino Spaleto con musica dal vivo e un po’ di vento a tenerci compagnia.
Elafonissos
Giorno 1: Pavlopetri ed Il vecchio Frantoio
Ultimo risveglio all’alba sull’isola di Kythira, perché alle 14 avevamo il traghetto che ci avrebbe riportato a Neapolis, perciò abbiamo trascorso la mattinata sulla spiaggia di Diakoftì…che mare ragazzi, e che colori!
Intorno alle 16:00, il traghetto ci ha “riconsegnati” al Peloponneso e subito abbiamo acceso il motore pronti a dirigerci in direzione Pounta…”l’isola che non c’è” ci attendeva! Neapolis dista da Pounta circa 13 km ed in quattro e quattr’otto eravamo al terminal dei traghetti dove attenderci c’era la nostra amica “Fra” della struttura “Il vecchio frantoio“: pronti a trascorrere due giorni nel paradiso chiamato Elafonissos.
Prima di salire sul traghetto, però, la Fra ci ha portato a visitare Pavlopetri, la città sommersa più antica di tutto il Mediterraneo; Pavlopetri ed Elafonissos sono due delle tappe imperdibili nel Peloponneso.

Punta-Elafonissos distano esattamente 7 minuti di traghetto con una frequenza di ogni mezz’ora in alta stagione.
Giunti ad Elafonissos Francesca ci ha portato subito in struttura, ci ha mostrato la nostra stanza e poi siamo andati in “reception”, che altro non è che la terrazza di questo splendido vecchio frantoio, nel quale ad accoglierci c’erano i suoi meravigliosi genitori.
Prima di andare in camera ci è stata fatta dalla Fra una breve presentazione dell’isola, dove ci ha consigliato le migliori taverne dove andare a mangiare e ci ha spiegato, inoltre, cosa fare assolutamente e quello che poi avremmo fatto con lei…il cicerone di Elafonissos.
Dopo un doccia al volo abbiamo sistemato i bagagli per la prima volta dopo 12 giorni di viaggio…la visione del letto è stata un’apoteosi!
Per cena siamo andati da Petros, taverna Ourania, e qui abbiamo mangiato per la prima volta lo Tsaiti, la tiropita di Elafonissos (chicca consigliata dalla Fra).

Giorno 1: Lefkìs, grotta del grande Simos, Kalogeras
Ammetto che dormire in un vero letto è stato rigenerante a livelli astronomici e proprio per questo che il gallo qui non l’ho sentito ahahhahahah.
Dopo una colazione all’italiana abbiamo fatto un giro in villaggio, la giornata non era meravigliosa, c’era un po’ di vento ed il cielo era per lo più coperto, perciò abbiamo optato per fare un giro in auto, seguendo l’unica strada principale.
A Simos il mare era abbastanza nervoso, siamo tornati indietro e ci siamo fermati a Lefkis; la spiaggetta era ben riparata dal vento e poi abbiamo scoperto che qui si possono trovare i ricci e quindi, nel limite consentito dalla legge, abbiamo trascorso la mattina a pescare ricci per poi prepararci a pranzo un ottimo spaghetto!

Nel pomeriggio, data sempre la giornata non proprio spettacolare, abbiamo seguito il consiglio della Fra ed abbiamo fatto un’escursione alla grotta del grande Simos situata sulla baia di Sarakinikos.
Vale la pena faticare un pochino, perché una volta in cima la vista è pazzesca!

Proprio mentre stavamo perdendo le speranze, ecco che il cielo all’improvviso si è ripulito, quindi siamo rotolati giù verso l’auto e siamo andati a fare un tuffo a Kalogeras beach.
Tornati al Vecchio Frantoio, abbiamo beccato per puro caso la Fra che ci ha portato a mangiare il baklava di Pantelinas, il più buono dell’isola; ammetto che aveva ragione!
Giorno 2: Escursione Agios Patapios, Panagias e Simos beach
Il secondo giorno ad Elafonissos è sorto molto presto per noi, perciò abbiamo optato per andare a vedere l’alba dal ponticello che lo collega alla chiesa di Agios Spyridonas, mentre aspettavamo la Fra per andare a fare colazione e vivere, poi, una nuova escursione con lei, nella quale ci avrebbe fatto da guida.
Siamo arrivati con la nostra auto ad altezza Kato Nisi e, da lì, ci siamo avviati a piedi fino ad Agios Patapios.

Di ritorno dall’escusione, pit stop alla spiaggia di Panagia…<<Panagia mou!>> è stata la mia esclamazione alla visione di quei colori così spettacolari.
Era giunta l’ora di vedere anche la tanto decantata Simos beach, a detta di tutti la più bella dell’isola!
Un mio parere personale? Si, è bellissima, ma vince a mani basse Panagia!
Poco prima del tramonto siamo tornati in villaggio e gustando un bicchiere di mojito abbiamo atteso che il cielo prendesse i colori rosso fuoco.
Per cena, invece, consiglio la taverna a conduzione familiare ” Sta Kala Kathoumena“.
Qui sull’isola avremmo dovuto trascorrere inizialmente solo due notti che si son trasformate magicamente in quattro…volevamo trascorrere altri due giorni di pura pace e tranquillità ma, ahimè, non è andata esattamente così!
La sera del terzo giorno ho trovato in una casa abbandonata 3 micetti di a malapena 10 giorni; ho monitorato la situazione per più di due ore, con la speranza che mamma gatta facesse ritorno, purtroppo però non è mai più tornata!
Notte in bianco con i tre micetti sfamati nel frattempo con del latte di capra mentre attendevo stanca morta di trovare al mattino la “gattara” dell’isola!
Il quarto giorno, invece, giorno del nostro anniversario, mentre attendevamo di andare a cena a festeggiare, un’auto ci ha travolti ad uno stop; “per fortuna” quello che ha avuto la peggio è stata l’auto del tizio, la nostra “deltina” si è beccata solo qualche ammaccatura.
*pezzo scritto in collaborazione con “Il vecchio Frantoio Elafonissos”
Pensiola del(la) Mani
Dopo cinque giorni ad Elafonissos era giunta l’ora di continuare il viaggio: la Penisola del(la) Mani, non era più solo un sogno!
Penisola di Skopà
In questa zona si nascondono villaggi da cartolina, villaggi che a fatica si riesce a capire se son reali oppure disegnati.
Abbiamo iniziato il tour del (la)Mani laconico dall’incredibile Kotronas, il primo villaggio che si incontra passando da Gytheio, con la sua spiaggia da urlo: Penisola di Skopà, accessibile solo a piedi percorrendo un sentiero per circa 500 metri.

Voglio avvisarti, caro lettore che io, a differenza di Mike, non sono una persona che trascorre ore ed ore stesa al sole…io dopo venti minuti inizio ad impazzire, ed è per questo che in un giorno facciamo più spiagge rispetto a chi invece vuole godersi una giornata di mare.
Alypa

La tappa successiva è stata il villaggio di pescatori Alypa, che da Kotronas dista solo 20 minuti. Meravigliosa caletta nascosta, dalle acque color verde smeraldo fatta di grosse pietre bianche ed inoltre è la spiaggia ideale per gli amanti dello snorkeling. Nella baia è situata anche una taverna a conduzione familiare.
Agios Kyprianos

Agios Kyprianos è quel posto in cui capiti per puro caso e ti folgora all’instante. Un villaggio sul mare super curato, con i suoi 17 abitanti, che riflette nei suoi edifici in pietra tutta la quintessenza del(la) Mani. Posso affermare con assoluta certezza che è uno dei posti da non perdere assolutamente durante un viaggio nel Peloponneso.
Limeni

Limeni, il villaggio a pochi km da Areopoli che si contraddistingue per la sua semplicità senza pretese, e che, nonostante sia una meta molto turistica, riesce ad incantare ogni visitatore non appena mette piede in questo luogo magico. Qui non ci sono spiagge ma solo una piattaforma in cemento dalla quale tuffarsi, e nelle sue acque così cristalline e turchesi è d’obbligo nuotarvi.
Per la notte ci siam fermati a Karavostasi dove la taverna “O faros tou Panteli” ti consente di pernottare nel suo ampio parcheggio purché consumi un pasto da loro. Consiglio assolutamente di provare gli spaghetti ai gamberi, davvero molto molto buoni e soprattutto al dente!
Aeropoli

La mattina seguente siamo tornati indietro, fermandoci ad Aeropoli, capoluogo del(la) Mani, ed è anch’esso uno dei luoghi imperdibili nel Peloponneso, non solo per la bellezza architettonica della cittadina caratterizzata dalla pietra tipica della zona accostata a colori color pastello degli arredamenti, ma anche per la gloriosa storia legata alla Rivoluzione greca.
Se capiti ad Aeropoli di sabato, da non perdere è anche il mercato rionale, coloratissimo, profumatissimo e ricco di prodotti locali a KM0.
Kardamyli
Il viaggio è proseguito arrivando nel(la) Mani messenico, più precisamente a Kardamyli, la destinazione ideale per chi è alla ricerca di una vacanza tranquilla e rilassante.

LO SAPEVI CHE
La prima menzione su Kardamyli la troviamo nell’Iliade di Omero che la cita come una delle sette città che Agamennone offrì ad Achille se avesse sposato una delle sue figlie.
Da non perdere assolutamente:
- Escursioni attraverso uno dei tanti sentieri che portano fino al Monte Taigeto;
- Spiaggia di Ritsa che si trova all’ingresso del villaggio;
- Casa di Patrick Leigh Fermor;
- Spiaggia di Foneas;
- Old Kardamyli;
Abbiamo trascorso la notte in una spiaggia, nei sacchi a pelo, situata tra quella di Ritsa e quella di Eliès. Attenzione a non campeggiare o sostare di fronte alle case!
Exochori

Ci siamo allontanati un attimo dalle coste, raggiungendo il villaggio montano di Exochori, costruito ad un’altitudine di 500 metri sulle pendici sud-occidentali del monte Taigeto.
Dopo una visita alla chora ci siam fermati a prendere un frappè ed una limonata in un kafeneio in vecchio stile.
Kalamata
Dopo aver detto “arrivederci” al(la) Mani abbiamo raggiunto Kalamata, la seconda città più grande del Peloponneso.
Per visitare Sparta e Mystras abbiamo fatto base su una spiaggia deserta a qualche km da Kalamata. Mi raccomando, fate attenzione ai nidi delle tartarughe Caretta Caretta!
COORDINATE SOSTA NOTTURNA: 37.0159, 22.0027 (lat, lng)
Sparta e Mystras
Scorrazzando per la catena montuosa del Monte Taigeto siamo giunti a Sparta, dovevo far contento assolutamente Mike, siamo andati a vedere la statua di Leonida e quella che una volta era l’antica Sparta, scoprendo con dispiacere che il sito è stato lasciato in completo stato di abbandono.

A pochi chilometri da Sparta è situata l’antica città bizantina Mystras famosa per la sua fortezza.

Qui son tantissime le cose da fare, eccone alcune:
- Chiesa di Agia Sophia;
- Cattedrale di Agios Dimitrios;
- Convento di Pantanassa;
- Palazzo del Despota.
- Sito archeologico di Mystras
Methoni

Non potevamo assolutamente non includere in questo nostro tour del Peloponneso il Castello di Methoni, una fortificazione medievale dell’omonima città, tra i più grandi e ben tenuti del Mediterraneo.
Isola di Sapientza
Una volta a Methoni, non si può perdere l’escursione all’isola disabitata di Sapientza e perciò noi non ce la siamo fatta assolutamente sfuggire.
Per chi non lo sapesse, quest’isola fa parte del complesso delle isole delle Oinousses messiniane ed arrivarci è abbastanza semplice; infatti, dal porticciolo di Methoni, in alta stagione, partono ogni giorno taxi boat che, a partire dalle 10:00 del mattino, ti portano sull’isola e ti riprendono quando tu ne hai voglia.
Attenzione però! A Sapientza non si può assolutamente pernottare.
Noi a Methoni abbiamo pernottato al “ Methoni Camping“…fare libera era praticamente impossibile!
Pylos, Gialova

Di ritorno da Sapientza abbiamo deciso di proseguire verso Pylos, un bellissimo villaggio, sulla costa occidentale della Messenia, posto ad anfiteatro nella baia di Navarino di fronte all’isolotto di Sfaktiria.
Tantissime son le attrazioni da visitare come Palaiokastro, la fortezza di Niokastro, piazza Trion Navarchon dove sorge l’omonimo monumento in onore degli ammiragli che guidarono la storica battaglia di Navarino, ed il museo archeologico.
Dopo la visita di Pylos ci siamo rifugiati nella meravigliosa Gialova, ed è qui che abbiamo deciso anche di passare la notte.
Gialova è un minuscolo villaggio, anche se io direi più una stradina, con una lunga spiaggia sabbiosa dove son poste varie strutture ricettive, taverne e ristoranti.
COORDINATE SOSTA NOTTURNA: 36.9505, 21.7002 (lat, lng)
Cascate di Polylimnio

Dove ci son cascate ci siamo noi, e non potevamo certo venire nel Peloponneso e non vederne nemmeno una, ed anche se la probabilità di trovarle asciutte era tanta, abbiamo deciso lo stesso di sfidare la sorte.
Se a Kythira siamo stati sfortunati, a Polylimnio direi che ci è andata abbastanza bene anche se con tutta onestà difficilmente tornerò nuovamente.
Se ti stai chiedendo il motivo ti dico solo che sono aracnofobica, ed i ragni che ho visto lì erano davvero giganteschi e son stata per tutta la durata dell’escursione ad avere come l’impressione che mi stessero camminando addosso. Giuro, è stato terribile!
Ne è valsa la pena? Ni, ma comunque è una tappa che mi sento di consigliare se non sei aracnofobico.
Nel cuore della Messenia si trovano queste cascate, facilmente raggiungibili in auto ma lo sconsiglio a chi ha problemi di deambulazione in quanto il percorso per arrivare alle cascate non è affatto agevole, caratterizzato, infatti, da saliscendi tra rocce ed alberi (e grossi ragni).
Dei 15 laghi presenti, noi siamo riusciti a vederne a malapena sei…la mia aracnofobia ad un certo punto ha iniziato a prendere il sopravvento, ma prima di fuggire via, Mike ha avuto il coraggio barbaro di fare il bagno in uno di questi.
Voidokilia

Ultima spiaggia di questo fantasmagorico viaggio nel Peloponneso è stata la famosissima Voidokilia, situata a nord di Pylos.
Oltre a tuffarsi nelle acque meravigliose di questa spiaggia è possibile raggiungere, attraverso un sentiero tra le dune, la Grotta di Nestore oppure, dal lato opposto della spiaggia, in alto, si trova il Castello di Nestore (chiuso l’accesso ai visitatori).
Entrambe le escursioni regalano viste mozzafiato, perciò non dimenticare la fotocamera!
Elea
Segnalo la spiaggia di Elea ai camperisti in quanto nei pressi del maneggio ” Elea horse riding” si trova una pineta, non segnalata, nella quale i greci campeggiano senza problemi, tant’è che ne abbiamo approfittato fermandoci per la notte per poi risalire il giorno dopo piano piano verso il nord della Macedonia.
Spero che questo nostro tour ti sia piaciuto; so perfettamente che il Peloponneso ha tanti altri posti stupendi che meritano di essere visti, ma quando il tempo a disposizione è quello che è, bisogna a malincuore fare delle scelte…ma tranquillo, torneremo presto!
Un rapido promemoria:
Ricorda che Il mio viaggio in Grecia è qui per guidarti nella pianificazione del tuo viaggio unico ed autentico in Grecia aiutandoti, così, step by step.
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Ed ora, dimmi, sei già stato nel Peloponneso?
16 risposte
Neanche io che sono greca non sono stata a così tanti posti nel Peloponneso, complimenti perché è una presentazione molto bella, sicuramente è molto utile, grazie mille.
Per me è un onore sapere che ti sia piaciuto il mio articolo! Grazie grazie grazie
Bellissimo articolo. Mi è sembrato di tornare nei posti che amo. Grazie.
Grazie a te che leggi sempre con tantissimo interesse
Io faccio parte di quei viaggiatori che pensano soprattutto alle isole quindi ho letto con estremo interesse il tuo itinerario in Peloponneso e mi sono ripromessa di visitare questa parte di Grecia che fino ad ora ho trascurato e che invece è meravigliosa
Le isole hanno il loro terribile fascino ma la parte continentale non scherza assolutamente
Che posti paradisiaci! Io ancora non sono mai stata in Grecia. Stavamo valutando qeusta destinazione per le vicinissime vacanze di pasqua, raggiungendola ovviamente con il traghetto per poter portare con noi la macchina. Abbiamo però timore che non ci sia granchè da fare in questo periodo e di trovare chiusi la maggior parte dei locali, non essendo ancora stagione balneabile o altamente turistica. Consigli??
Il Peloponneso non è una destinazione che vive solo di turismo estivo quindi se è solo questo il vostro dubbio andate tranquillamente!
Spesso si pensa alla Grecia come solo un insieme di isole e non si ricorda mai quanto anche la parte peninsulare sia ricchissima di meraviglie e di luoghi eccezionali. Questo tuo racconto del Peloponneso mi ha davvero incantata!
Sono davvero contenta che ti sia piaciuto
Ma che viaggio pazzesco che avete fatto e si percepisce da come lo racconti che il Peloponneso vi è piaciuto moltissimo, mi avete trasmesso emozioni davvero intense.
E’ stato uno dei viaggi più belli mai fatti in Grecia
Ad ogni articolo mi fai venire sempre più voglia di partire per la Grecia, ma per visitarla proprio tutta! Che posti meravigliosi!
Se dovessi partire per quel viaggio portami con te
Viaggio meraviglioso, io eviterei soltanto Polylimnio per la mia proverbiale aracnofobia. Grazie dei consigli utilissimi e spero di vedere al più presto l’isola di Elafonissos
Ecco perchè mi è sembrato super giusto avvisare gli aracnofobici come noi!